Taccuino
Non solo mostre (per qualche secondo in più)
Valeria Prina
La fotografia conquista sempre più spazi entrando nella vita quotidiana e anche le mostre consentono di riflettere su temi di rilievo, a volte guardando il passato per non dimenticare momenti importanti. Sono foto che richiedono di essere guardate per più di 8 secondi.
Protagoniste. Le fotografie lo sono ormai sempre di più nella nostra vita. Ai tempi dell’analogico le fotografie erano strumenti per comunicare fatti di rilievo o per ricordare momenti importanti per chi le scattava.
Erano sui giornali con un valore di comunicazione o sui rullini privati, chiamati quattro stagioni perché spesso riunivano insieme momenti diversi, dal Natale alle vacanze estive.
Oggi, ai tempi del digitale, grazie alle fotocamere e ancor più agli smartphone, si fotografa un po’ di tutto: dai selfie, di cui poi magari ci si dimentica già qualche giorno dopo, ai piatti fotografati al ristorante, quando si prende in mano prima lo smartphone della forchetta e il coltello. Ogni momento della propria vacanza diventa un soggetto da riprendere per un numero tale di foto che poi diventerà difficile riguardare.
Poi tutto è cambiato: è arrivata una fotografia che ha comunicato e scosso le coscienze. Ha comunicato le devastazioni della guerra e insieme l’emozione dell’amore tra un padre e un figlio, capace di superare tutto. E ha risvegliato la voglia di dare una risposta.
Il fotografo turco Mehmet Aslan ha puntato l’obiettivo sul piccolo Mustafà senza gli arti, sollevato in aria dal padre a sua volta senza una gamba perduta in un bombardamento in Siria, ma (nonostante tutto) capaci di guardarsi con un sorriso che parla di amore. È stata una fotografia che, premiata, oltre a parlare appunto delle conseguenze devastanti della guerra anche sui civili - il bambino è nato senza arti perché la madre aveva inalato gas durante un attacco chimico - è andata oltre una visione veloce. Grazie a Luca Venturi, direttore artistico e fondatore di Siena Photo Awards che ha premiato la foto, ne è nata una risposta importante, che ha trasformato la speranza in possibilità: Mustafà con tutta la famiglia è stato chiamato in Italia per essere operato. La fotografia ha dunque superato quella visione effimera che sta caratterizzando più che mai i nostri tempi ed è diventata protagonista per più di un momento.
Qui vogliamo parlare proprio di fotografie in grado di superare il momento, che richiedono una visione protratta oltre quegli 8 secondi abituali: mostre che possono essere viste nel corso di più settimane, che inducono a riflettere e considerare momenti del passato, ma non solo e invece anche foto che, ugualmente, possono superare il momento. In che modo lo potete scoprire nelle prossime righe.
1 - Le fotografie possono diventare scenografie. È la scelta operata da Red Canzian per il suo Casanova Opera Pop. Per il kolossal di teatro musicale, al quale ha lavorato per tre anni, ha realizzato a Venezia delle foto sulle quali ha poi operato in post produzione per poterle utilizzare ricreando l’atmosfera in cui si muoveva Giacomo Casanova. Red Canzian per le scene immersive racconta di aver fotografato Venezia cogliendone anche aspetti meno noti: ha fotografato i piombi, ma poi ha dovuto ritoccare tutte le foto col computer perché Venezia è «la città con più fili elettrici al mondo». E qui invece siamo nella Venezia del 1755. Le foto pronte a diventare scenografia dell’opera pop sono state proiettate come scenografia in occasione della presentazione alla stampa del Casanova, ora in tournée.
2 - Una funzione certo non momentanea caratterizza i francobolli. Ed è proprio un francobollo a celebrare una famosa fotografa del passato. È previsto in uscita il 18 febbraio, nella serie tematica “Il Patrimonio artistico e culturale italiano”, il francobollo che le Poste italiane dedicano a Tina Modotti, in occasione dell’80º anniversario della morte avvenuta a Città del Messico. Nel 1978 era stato emesso un francobollo che riproponeva una foto realizzata da Tina Modotti in Messico nel 1925 dal titolo Fili Telefonici.
3 - La passione sta alla base delle fotografie realizzate in teatro da Angelo Redaelli. Ora sono diventate 20 libri (più uno tutto dedicato a Luciana Savignano) che ne raccontano aspetti differenti, dalla prosa alla danza per passare all’interno dei camerini dove sono stati realizzati molti ritratti, raccolti in tre libri, mentre l’attore si preparava a entrare nel personaggio. Un ricordo particolare di questi incontri Angelo Redaelli lo conserva per Paola Borboni con la quale era rimasto anche alcuni minuti a parlare. Per i libri dedicati al backstage si legge nella prefazione curata da chi scrive anche queste note: «Sono quei momenti che nessuno conosce, fatti di emozioni e di timori che rimangono relegati in camerino, per poi svanire del tutto in scena, dando invece vita a emozioni negli spettatori. L'obiettivo di Angelo Redaelli ha colto degli attori quei momenti in camerino prima dell'uscita sul palcoscenico, a volte durante il trucco, prima di entrare completamente nel personaggio. Sono momenti per lo più segreti, che Angelo Redaelli ha potuto immortalare grazie al suo stretto rapporto con il mondo del teatro, sempre affrontato con la fotocamera, prima analogica e dal 2005 digitale».
L’importante, racconta, è saper trovare il momento giusto: bisogna prevedere le mosse degli artisti in scena.
4 - Da un lontano passato a oggi, con la possibilità di vedere anche quanto altrimenti non è accessibile. Gli oggetti quotidiani di Pompei ed Ercolano, sopravvissuti all’eruzione del Vesuvio, custoditi nei depositi del Museo MANN di Napoli, sono protagonisti delle foto in bianco e nero esposte a Napoli allo stesso museo MANN fino al 30 giugno 2022. Con il titolo “Sing Sing. Il corpo di Pompei”, Luigi Spina ha realizzato un racconto fotografico che inizia dove il pubblico che affolla le sale delle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli non può accedere. Si svela così l’inaspettato che si cela sotto i tetti dell’istituzione museale napoletana. Le foto sono anche raccolte nell'omonimo volume di 5 Continents Editions.
5 - Lo stesso fotografo consente anche un’altra scoperta, anche in questo caso con una mostra e le pagine dei libri. Fino al 18 aprile 2022 un nucleo di fotografie di Luigi Spina, tratte dal progetto editoriale “Canova. Quattro tempi”, edito da 5 Continents Editions, è in mostra al Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. È nell’ambito dell’esposizione Canova tra innocenza e peccato – da un'idea di Vittorio Sgarbi e a cura di Beatrice Avanzi e Denis Isaia –, che con 200 opere esplora l'attualità dell’opera di Antonio Canova nei linguaggi contemporanei, dalla fotografia alle esperienze scultoree più recenti, mettendo in luce nessi, dialoghi, continuità e contrapposizioni.
Le fotografie di Luigi Spina ritraggono i modelli in gesso di Antonio Canova conservati al Museo Gypsotheca di Possagno, consentendo dunque di scoprire i momenti che per Canova hanno preceduto la realizzazione dei capolavori scultorei.
6 - Vivian Maier: un nome diventato famoso nel mondo della fotografia, quando è stato scoperto il suo immenso archivio. Non era una fotografa professionista, ma come bambinaia, oltre ad avere contatti con i più piccoli, girava le strade cogliendo tutti gli aspetti cittadini. Ora, considerata una delle massime esponenti della cosiddetta street photography è protagonista della grande mostra presso le Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino dal 9 febbraio al 26 giugno 2022. Intitolata “Inedita”, l’esposizione raccoglie oltre 250 immagini, molte delle quali inedite o rare, come quelle a colori, scattate da Vivian Maier lungo tutto il corso della sua vita. Comprende la serie di scatti realizzati durante il suo viaggio in Italia, in particolare a Torino e Genova, nell’estate del 1959, la serie di autoritratti, gli scatti catturati tra le strade di New York e Chicago, oltre a una sezione dedicata al tema dell’infanzia. Inoltre, dieci filmati Super 8, due audio con la sua voce e vari oggetti che le sono appartenuti come le Rolleiflex e Leica e uno dei suoi cappelli.
7 - La rilettura dello spazio attraverso il linguaggio fotografico è il tema della mostra Ridisegnare lo spazio, a Bologna presso LABS Contemporary Art dal 12 febbraio al 5 aprile 2022. Curata da Angela Madesani comprende opere di Marina Caneve, Giulia Marchi, Andreas Gefeller e Massimo Vitali. «Gli artisti – si legge nella presentazione - guardano, attraverso la camera, lo spazio che hanno di fronte e lo interpretano, lo leggono, lo disegnano, lo propongono al di là di una dimensione prettamente oggettiva. Nelle grandi foto di Massimo Vitali lo spazio naturale diviene spazio sociale. Andreas Gefeller guarda lo spazio architettonico dall’alto, mutando la percezione che solitamente ne abbiamo, creando delle visioni zenitali. Quello proposto da Giulia Marchi è uno spazio concettuale, con due lavori della serie Fundamendal, risultato di uno studio approfondito sui testi dell’architetto contemporaneo olandese Rem Koolhaas. Negli still life di Marina Caneve gli oggetti riescono a disegnare la dimensione spaziale attraverso l’essenza delle forme, in stretta relazione con lo spazio naturale in cui sono contenuti».
8 - Ben più di una mostra è quanto permette di vedere Lucca dal 21 maggio al 12 giugno 2022. È in programma la nuova edizione della Biennale Internazionale di Fotografia, che questa volta ruota attorno al tema dell’amore inteso in tutte le sue declinazioni. Comprende oltre 20 esposizioni, ospitate in alcuni dei luoghi più prestigiosi nel centro della città toscana, e una serie di iniziative collaterali, come conferenze, workshop, letture portfolio, incontri con i protagonisti della fotografia internazionale.
«Tra gli appuntamenti più attesi – è l’annuncio -, due anteprime italiane: la monografica di Seiichi Furuya (Giappone) con il progetto Face to Face, capitolo conclusivo delle Mémoires, un percorso portato avanti dall’autore da oltre trent’anni con l’intento di custodire, elaborare, celebrare la memoria della compagna Christine e dei sette anni d’amore vissuti insieme, e l’installazione di Erik Kessels (Paesi Bassi) per il sedicesimo capitolo del suo In Almost Every Pictures, dedicato alla creatività erotica messa in scena nel salotto di casa dai due coniugi Noud e Ruby. Tra gli altri progetti, PIMO Dictionary il vocabolario domestico creato dall’artista cinese Pixy Liao (Cina) insieme al compagno Moro, Love that dare not speak its name di Marta Bogdańska (Polonia), sulla figura di Selma Lagerlöf, primo capitolo di un ambizioso lavoro sulle biografie queer di importanti personaggi della letteratura, della cultura e dell’arte, a una grande mostra collettiva sul ritratto di famiglia e Religo, il lavoro di Simone Cerio (Italia) che racconta della comunità LGBTQ+ all’interno di quella cattolica».
9 - Uno sguardo oltre confine e rivolto agli anni passati è quanto propone la mostra omaggio a Gian Butturini dal titolo “Londra 1969 – Derry 1972. Un Fotografo contro. Dalla Swinging London al Bloody Sunday”. Esposta dal 27 gennaio al 6 marzo 2022, a Milano presso Still Fotografia in via Zamenhof 11 racconta, attraverso cinquanta fotografie, le contraddizioni della capitale inglese alla fine degli anni sessanta. Ugualmente presenta le tensioni politiche e sociali nell’Irlanda del Nord nei primi anni del decennio successivo, a cinquant’anni dal Bloody Sunday, la strage avvenuta a Derry il 30 gennaio 1972, quando l’esercito inglese fece fuoco sulla folla di manifestanti, uccidendone quattordici. Con le sue immagini Gian Butturini ha puntato a far vedere e far capire ciò che sta accadendo e ha ritratto i bambini, vittime innocenti in un drammatico conflitto.
10 - Per chi identifica il proprio futuro nella fotografia l’Istituto Italiano di Fotografia di Milano lancia un bando per l’assegnazione di diverse borse di studio per il ruolo di studente – assistente al Corso Professionale Biennale di Fotografia per il 2022/2024. È riservato a giovani tra i 20 e i 30 anni, che devono inviare le candidature entro venerdì 29 aprile 2022 con una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. completa di curriculum, lettera motivazionale, 10 fotografie in bassa risoluzione in formato jpg.
In apertura: Installation view della mostra Ridisegnare lo spazio, presso LABS Contemporary Art, a cura di Angela Madesani. Photo credits: Carlo Favero
Data di pubblicazione: gennaio-marzo 2022
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