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La precisione tecnica

Eugenio Zamengo Pontrelli

Nell’arte della fotografia, la precisione tecnica è spesso considerata fondamentale: inquadratura perfetta, messa a fuoco impeccabile, illuminazione studiata. Eppure, nella ricerca della perfezione, tendiamo a dimenticare un aspetto cruciale: gli errori. Quei piccoli difetti, come una sfocatura o una sovraesposizione, che di solito si cerca di evitare, a volte sono proprio ciò che rende una foto più vera, più viva.

La precisione tecnica ©Eugenio Zamengo Pontrelli per osservatoriodigitale n.o 123Nell’arte della fotografia, la precisione tecnica è spesso considerata fondamentale: inquadratura perfetta, messa a fuoco impeccabile, illuminazione studiata. Eppure, nella ricerca della perfezione, tendiamo a dimenticare un aspetto cruciale: gli errori. Quei piccoli difetti, come una sfocatura o una sovraesposizione, che di solito si cerca di evitare, a volte sono proprio ciò che rende una foto più vera, più viva.
Quando un fotografo scatta, sta cercando di catturare un momento.

Ma la vita, il tempo, non si fermano mai del tutto. È in quei micro-movimenti, negli imprevisti, che si annida la vera bellezza. Prendiamo ad esempio una foto mossa. Una leggera sfocatura, un tremolio accidentale, possono dare l’impressione che il tempo continui a fluire, anche se l’immagine è ferma. Quel "difetto" comunica dinamismo, emozione, una vitalità che una foto perfettamente a fuoco non sempre riesce a trasmettere.
Quante volte abbiamo visto scatti sovraesposti o con un leggero lens flare (quei riflessi di luce inaspettati) e li abbiamo considerati errori tecnici? Ma non è forse proprio quel bagliore extra a rendere l’immagine magica, a darle un’atmosfera che parla direttamente al cuore? La luce che entra nell’obiettivo in modo imprevisto può far sembrare la scena avvolta in un alone quasi onirico. Lo stesso vale per le lunghe esposizioni: invece di una foto fredda e precisa, otteniamo un’immagine che racconta un sogno, una scena che si dissolve dolcemente nella luce.

Prendiamo ad esempio il fotografo giapponese Daido Moriyama. Le sue fotografie in bianco e nero sono spesso caratterizzate da una grana intensa e da un contrasto spinto, il che conferisce loro un aspetto grezzo e immediato. Moriyama abbraccia l’imperfezione, trasformando scatti sfocati o sovraesposti in opere d’arte che catturano la vita urbana in modo diretto e potente. Le sue immagini raccontano storie di quotidianità e vulnerabilità, e anche se a volte risultano tecnicamente imperfette, riescono a evocare forti emozioni e a comunicare l’essenza dei luoghi e delle persone che ritrae.
C'è una magia nell’imprevisto, una bellezza nel caso. A volte, proprio quando pensiamo che la foto sia venuta male, scopriamo che è lì che si nasconde la vera anima del momento. Un sorriso sfocato, un movimento non previsto, possono raccontare una storia più autentica di un’immagine nitida e ben studiata.
Ecco lo spirito di questa fotografia, e come la ho scattata. Era iniziato tutto in modo semplice, un tentativo di catturare l'immensità del cielo notturno, con le sue stelle brillanti che sembravano fluttuare sopra una montagna lontana. L’atmosfera era calma, quasi sospesa. Poi, all’improvviso, una coppia si è avvicinata e si è baciata. In quel preciso istante, ho scattato. Il loro bacio è venuto mosso, le sagome appena distinguibili, come se fossero fatte di luce.

Quella sfocatura, invece di rovinare l'immagine, ha aggiunto una dimensione emotiva unica, trasformando una semplice foto in un momento di vita vibrante. Questo scatto ci ricorda che la fotografia non è solo una questione di parametri tecnici perfetti come apertura, esposizione e messa a fuoco. È anche un modo per immortalare emozioni, raccontare storie e catturare l'essenza dei momenti. L’arte della fotografia è un equilibrio delicato tra tecnica e spontaneità; mentre le regole ci guidano, sono le deviazioni e gli imprevisti a dar vita alle nostre immagini.
E forse, è proprio così che vanno ricordati certi momenti: non per la loro perfezione, ma per la loro bellezza caotica. Questo bacio mosso, frutto di un'imprevista sfocatura, diventa un'opera d'arte che parla di passione, movimento e vita. In questo modo, ci insegna che la fotografia non è solo una questione di parametri tecnici perfetti, ma un modo per catturare emozioni e raccontare storie. In fondo, è nell'imperfezione e nella spontaneità che spesso risiede il vero valore di un'immagine, rendendola indimenticabile e autentica.

 

Data di pubblicazione: ottobre-dicembre 2024
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