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Hasselblad 907X
(Limited Edition)

ODLab

Oggi parliamo di un oggetto che rappresenta un ponte, una fotocamera nuovissima, la Hasselblad 907X, dotata del dorso digitale staccabile CFV 50 II: uno strumento che unisce il mondo della fotografia analogica a medio formato con il futuro della stessa. Oggetto del desiderio di tutti i fotografi, professionisti e non, vi raccontiamo com'è stata l'esperienza di provarla.

Solamente a citarne il nome vengono in mente le più disparate esperienze che l'uomo fotografico abbia fatto su questo pianeta e sul suo satellite da quando è stata inventata la fotografia: Hasselblad, dal cognome del signor Victor amante della natura e dell'ornitologia, conoscitore della meccanica e dell'ottica, a tal punto che decise di inventarsi e costruirsi uno strumento "come si deve" per fotografare le sue passioni.

Hasselblad X1D 50 Mark II e 907X
Louis Cartier, uno che di pezzi pregiati se ne intendeva, disse che era la confezione a vendere il prodotto: sembra che la lezione in Hasselblad l'abbiano imparata davvero bene, mutuando lo stile DJI (l'azienda produttrice dei più famosi e utilizzati droni al mondo) che, a sua volta, l’ha appresa a sua volta da Apple, un’altra azienda che di belle confezioni se ne intende. Aprire le scatole di questi oggetti è già di per sé un'esperienza, qualcosa che provoca un'emozione.

La 907X CFV II 50C a fianco del modello mirrorless appena rinnovato, la X1D II 50C, è una fotocamera insolita oltre che innovativa che lavora da sola, impiegando le ottiche delle serie XCD oppure diventando, attraverso il dorso staccabile, la perfetta compagna digitale per le macchine fotografiche Hasselblad della serie V.
Diciamo subito che nell’uno o nell’altro caso si tratta di un oggetto che introduce nel mondo di una fotografia diversa, riflessiva, lenta, che è esattamente l’opposto della tendenza attuale che ci vuole tutti pronti allo scatto con l’immancabile smartphone o, se tutto va bene, con una mirrorless di ordinanza.
La 907X è una fotocamera pensata realizzata per professionisti oppure per amatori evoluti (molto evoluti) che fanno dello scatto uno stile di vita. Il piacere che si ottiene lavorando con questo tipo di fotocamera ripaga in tutti i sensi gli sforzi e il tempo dedicato allo svolgimento di queste operazioni.

Hasselblad 907X Limited Edition vista laterale sinistra

Il sistema è arrivato con il firmware 1.2 installato ma, qualche giorno dopo, è stata rilasciata la versione 1.4, che oltre a correggere i soliti bug del software fornisce tutta una serie di funzioni in più, una su tutte il focus stacking per ottenere una serie di fotografie con messe a fuoco differenti da unire in una sola immagine: avete presente le foto di gioielli o di orologi perfettamente a fuoco in ogni loro parte? Ecco questo è il metodo utilizzato per realizzare quel tipo di immagini.
Come abbiamo detto la fotocamera è composta da due parti, il corpo macchina 907X (che a guardarlo sembrerebbe più un adattatore o una sorta di tappo anteriore) e il dorso digitale staccabile CFV II 50C: invece è una vera e propria interfaccia tra il dorso e le ottiche, dotata di pulsante di scatto e rotella di controllo, con tutto quello che ci si aspetta da un corpo macchina. Pesa solamente 200 grammi e c’è anche l’innesto per il cavalletto. Il tasto di scatto è sulla parte anteriore del corpo, in basso a destra, esattamente dove era posizionato quello delle classiche Hasselblad, così gli utilizzatori di lunga data si sentiranno subito a loro agio.
Tra gli accessori, da montare nel pozzetto della serie 500 c’è una piccola maschera che aiuta a inquadrare correttamente ciò che il sensore catturerà, data la differenza di dimensioni (e rapporto) tra il precedente mondo analogico (6x6) e questo digitale (6x4,5).

Hasselblad 907X vista frontale con 45mm

Un po’ di storia (breve) per chi non avesse presente il mondo Hasselblad fino a qualche tempo fa, prima dell’avvento del modello mirrorless. Il sistema medio formato era rappresentato da una serie di corpi macchina reflex (serie H, l’ultima è la H6D) e dorsi digitali capaci di risoluzioni da 50 fino a 400 megapixel: insomma una cosetta da poco considerando l’ingombro (in stile Hasselblad V analogiche) e il costo (dai 25 mila Euro in su).
Un bel giorno è apparsa una prima versione di una mirrorless, la prima al mondo con sensore medio formato, che ha fatto gridare al miracolo per la portabilità e la relativa potenza: la X1D, una macchina fantastica certo, ma non senza problemi, seguita da una versione perfezionata e decisamente performante come la X1D 50C Mark II. Diciamo se non la mamma almeno la zia della 907X, sempre una medio formato da 50 milioni di pixel con un sensore che è quasi il 70% più grande di quello di una fotocamera full-frame 35 mm, con tutti i benefici che questo comporta in termini di cattura della luce.
Il dorso digitale CFV II 50C ricorda sia il magazzino pellicola delle macchine analogiche della serie V sia l’omologo dorso delle nuove serie H solo con alcune migliorie, come lo schermo touch regolabile in tre posizioni (verticale, 45 e 90 gradi) ma soprattutto la grande “ingegnerizzazione” che ha permesso di incorporare nello stesso sia l’alloggiamento della batteria sia i due slot per le schede di memoria, tutto chiuso da uno sportellino laterale.
Attraverso il sistema wi-fi integrato è possibile rematore tutte le funzioni attraverso un iPhone o un iPad Pro con l’app Phocus: un modo interessante e preciso di operare sulla fotocamera, come si faceva un tempo quando si collegava una fotocamera a un computer, solo lo si faceva utilizzando un cavo. Oggi è tutto più semplice e veloce.
Allo stesso modo ma in direzione inversa è possibile ricevere le immagini scattate sul proprio device di controllo per poter subito iniziare a elaborarle.

Hasselblad 907X vista 34 laterale destra con display touch alzato

Conclusioni
La Hasselblad 907X (con il dorso CFV 50C II) svolge due fondamentali compiti: il primo è rappresentato dal fatto che si tratta di una fotocamera a medio formato con un prezzo di listino decisamente abbordabile rispetto al resto della gamma della casa o delle, poche, aziende concorrenti mentre il secondo è quello di “resuscitare” tutto un mondo di fotocamere analogiche Hasselblad V (500, 501, 503 e via dicendo) rendendole di nuovo utilizzabili con ogni loro accessorio; tanto per iniziare non è necessario alcun cavo di sync tra corpo macchina e obiettivo poiché il dorso digitale “riconosce” e si integra alla perfezione con la macchina a cui è collegato e i risultati sono eccellenti già dai primi scatti.
Le operazioni di assemblaggio del sistema modulare 907X oppure del dorso CFV 50C II con le fotocamere V sono assolutamente semplicissime, davvero a prova di idiota o del più grande neofita.
Di contro abbiamo riscontrato qualche difficoltà nella visualizzazione dello schermo LCD quando ci si trova in piena luce così come alcuni dettagli costruttivi lasciano un po’ a desiderare, soprattutto se rapportati al prezzo di acquisto.
Talvolta la messa a fuoco automatica si “imbambola” un po’ prima di riuscire a funzionare correttamente; ricordiamo che con la 907X è possibile utilizzare tutta la gamma di ottiche XCD, le stesse della X1D, ma con gli adattatori disponibili si possono usare tutte le ottiche analogiche V, quelle digitali della serie HC o HCD e anche della serie X-Pan.
Quindi non è una scusa quella della carenza di ottiche…

Il sistema è pensato per un uso sul cavalletto ma, utilizzando per esempio il piccolo 45mm (paragonabile a un 35mm nel formato full frame), si può comodamente scattare a mano libera col vantaggio di portare con sé una medio formato che sta senza problemi nella tasca di un giaccone e passa, diciamo così, abbastanza inosservata.

Se si vuole acquistare un sistema come la 907X perché si vuole qualcosa in più rispetto alle solite fotocamere digitali allora è probabile che ci si scontri con un mondo davvero differente, probabilmente non adatto alla maggior parte dei fotografi di oggi, anche quelli che hanno il portafogli bello gonfio e possono acquistare di tutto. Come si diceva all’inizio è proprio la filosofia di scatto a essere diversa e può portare in fretta alla perdita di entusiasmo se non si è preparati mentalmente a questo tipo di fotografia. Forse allora conviene rivolgere le proprie attenzioni verso il modello mirrorless X1D II 50C.
Dal punto di vista qualitativo è inutile sottolineare il livello elevatissimo sia a livello costruttivo della fotocamera sia del file RAW prodotto. La qualità dell’oggetto è Hasselblad al 100%, senza dubbio. Il formato dei file è qualcosa di eccellente e rende giustizia all’immagine ripresa nei magnifici colori prodotti, grazie anche ai 14 stop di gamma dinamica disponibili.

Il prezzo di listino del sistema provato, che è la serie Limitata per celebrare i 50 anni di Hasselblad sulla Luna in versione total black, è intorno agli 8.000 Euro. La versione “normale” costa “solo” 6.590 Euro. La serie Limitata viene fornita con una doppia batteria e il caricatore dedicato capace, appunto, di caricare contemporaneamente due unità di alimentazione.
Le finiture della fotocamera e degli accessori, lo abbiamo già detto, sono di livello assoluto ed è un vero piacere maneggiarli e poterci lavorare.

Hasselblad 907X con mirino e impugnatura (opzionali) montati

Ora sono disponibili sia un mirino ottico e un’impugnatura, ovviamente opzionali, della utilità dei quali non ci è dato di sapere molto ma una cosa è certa: il costo decisamente spropositato fa scappare la voglia anche solo di prenderli in considerazione anche se, in fondo, potrebbero risultare utili: il mirino, 907X Optical Viewer, costa 499 Euro mentre l’impugnatura, 907X Control Grip, di Euro ne costa ben 749.

Breve riepilogo delle specifiche tecniche del sistema 907X 50C:
Sensore: CMOS medio formato da 50mpx, 43,8 x 32,9mm
Punti di messa a fuoco AF: 117 punti a contrasto di fase
Gamma ISO: 100-25,600
Modi di misurazione: Spot, Pesato al centro, Spot al centro
Video: 2.7K (2720 x 1530) fino a 30p
Mirino: Nessuno (ma è disponibile un divertente optional costosissimo)
Memory card: 2x SD/SDHC/SDXC, UHS-II
Monitor LCD: 3,2” touchscreen ribaltabile a 45° e 90°, da 2,36 milioni di punti
Raffica: 4 frame al secondo
Connettività: Wi-Fi integrato
Dimensioni: 102 × 93 × 84mm
Peso: circa 800g (907X + CFV II 50C) con la batteria e la memory card

 

Data di pubblicazione: novembre-dicembre 2020
© riproduzione riservata

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