Nel primo articolo si era introdotta l’armonia nascosta, quale intuizione di Eraclito per il quale ci fu un Principio dal quale sono scaturite tutte le cose che sono ora in continuo divenire: l’Uno originario attua la propria Unità attraverso la sua frammentazione che si trova in un processo di flusso continuo. Per Eraclito il cosmo è governato in questo suo flusso da un ritmo di ordine ed armonia. Nei tempi moderni Albert Einstein, il più grande conoscitore delle leggi dell’universo, ha provato la matematizzazione completa del cosmo: “Il progetto della fisica einsteiniana può essere posto sotto il segno di una sua progressiva riduzione alla geometria... la fisica può scoprire quel principio unico e comune che detta le leggi della natura: la fisica tiene ora insieme in un unico logos gli attributi della materia e quelli della conformazione topologica dello spazio”. (1)
Dal canto suo Mondrian sostiene che la pittura neoplastica rende possibile la conoscenza dell’universale, “l’essenza più profonda di tutto ciò che esiste” perché si esprime con l’uso dei colori primari e di posizioni ortogonali tra loro, le uniche in grado di rappresentare in completa armonia “il rapporto degli estremi opposti che contiene tutti gli altri rapporti”.
Quanto alla fotografia lo stesso Mondrian scrive che pur se “è il mezzo appropriato per la riproduzione dell’oggettività... è però difficile prevedere quale sarà l’evoluzione... di fatto nel campo della plastica pura sono stati già realizzati risultati tali che ci si può attendere di tutto anche dalla fotografia”.
E se l’architetto F.L. Wright, altro grande sostenitore della legge del mutamento organico, scrive che l’architetto “può studiare con profitto le leggi intrinseche ad ogni crescita naturale” svelando qualcosa che appartiene alla fibra della nostra natura, per Mondrian la capacità di riconoscere l’armonia significa che questa manifestazione dell’unità è già presente in noi e che la nostra coscienza “è una particolarizzazione della coscienza universale” che è unità.
Fotografare ‘l’armonia nascosta’ presente nella realtà apre quindi un nuovo mondo all’agire fotografico che diventa promotore di un percorso di riconciliazione tra l’uomo e la sua natura, tra l’uomo e il tutto.
Ponendosi in quello sforzo collettivo compiuto nella storia da quei pensatori, scienziati ed artisti che hanno ricercato la funzione armonica nel flusso del continuo divenire, una fotografia volta a documentare che esiste nel nostro intorno un’armonia in cui ci si riconosce, che tale armonia persiste anche laddove un agire disarmonico dell’uomo pare abbia voluto eliminarne ogni radice, intende proporre un metodo, progressivo rispetto a quello di altri studiosi, ed antecedente ai nuovi sviluppi, correzioni, rimandi, che inevitabilmente sorgeranno in sincronia con il perpetuo mutamento delle cose.
(1) Genealogie eraclitee (o La clemenza di Platone) di Luigi Laino
Data di pubblicazione: maggio 2016
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