Una Stella per l'Arte

Sorpassato il Solstizio di Giugno e benvenuta estate!

Maristella Ciminella

Tempo di preparare le valige e di partire. Accendere la tv e trovare pubblicità delle varie regioni italiane è proprio stupendo e, sì, possiamo dirlo: c’è da perdersi nella nostra Bellezza sparsa e sparpagliata nel nostro territorio!

Tempo di preparare le valige e di partire. Accendere la televisione e trovare pubblicità delle varie regioni italiane è proprio stupendo e, sì, possiamo dirlo ad alta voce: c’è da perdersi nella nostra Bellezza sparsa e sparpagliata nel nostro territorio!

A proposito di perdersi… perché no?

Esiste un luogo, prettamente umano, perché la natura non perde il tempo a creare cose inutili, che vale la pena di sperimentare dal vivo: il labirinto.

È quel posto in cui è facile entrare, ma diventa difficile, se non dopo aver superato molte prove, uscire. Prove metaforiche o reali, ma essenzialmente prove in cui l’essere umano che si addentra si misura con sé stesso. Forse solo l’ingresso nella vita è letteralmente l’opposto: ovvero nove mesi per entrare e un soffio per uscirne.

Fiumi di inchiostro, passando dai miti greci, fino ad arrivare ai più recenti Umberto Eco (ne “Il nome della rosa”) o nella saga di Harry Potter sono stati dedicati a questa costruzione.

Labirinto fisico o mentale, non importa! Umano, solo umano! Incertezza nel riuscire in questa impresa di attraversamento, così come incerta è la vita e l’amore, “Forse che sì, forse che no” nel nostro cammino, come scritto nel soffitto ligneo oro e azzurro (così come le stelle e il cielo) a Palazzo Ducale di Vincenzo I Gonzaga a Mantova.

Perdersi con lo sguardo in questo gioco sulla volta della stanza, dove per arrivare al centro, al cuore, deve essere percorso tutto, dall’inizio alla fine, accompagnati da questo dubbio senza soluzione di continuità. “Questo è il labirinto che costruì il cretese Dedalo dal quale nessuno che ci rimase dentro poté uscire se non Teseo aiutato per le sue grazie dal filo di Arianna

Lucca, nel pieno della via Francigena, un altro Labirinto, stranamente non distrutto, nella chiesa di San Martino. Perché il viandante si può perdere senza la fede che lo sprona a proseguire, ma se è in grado di continuare per il giusto percorso raggiungerà la salvezza dello spirito. Pare inoltre che i condannati a morte, che fossero in grado di trovare la soluzione di questo labirinto, avessero salva la vita, quella fisica!

Ma se cambiassimo santo e volessimo sentirci un po’ più san Tommaso, perché non provare l’esperienza dal vivo di perdersi in un labirinto, lo smarrimento e lo sgomento nel non trovare la via? E così può essere nel Labirinto più grande del Mondo, a Fontanellato, in provincia di Parma.

Fatto su progetto di Franco Maria Ricci e inaugurato nel 2015. All’ingresso, un numero di telefono in caso di problemi e l’indicazione di controllare dei numeri da comunicare in caso di bisogno lungo il percorso che segnalano anche una notevole varietà di siepi di bambù e… in bocca al lupo!

La natura crea posti intricati, ma è l’uomo, con i suoi occhi e con i suoi modi che li rende labirinti. Infatti se la Madre Terra è lasciata libera di esprimersi, è in grado di celare la vista delle stelle e per esempio mi viene in mente l’Aspromonte calabro.

O lo conosci oppure ti perdi… Così fitto che nasconde, cela e forse, a modo suo protegge sé stesso, con questa natura così rigogliosa … E non è un mistero che al proprio interno si può trovare di tutto non propriamente “giusto”… Un po’ come Bosco Atro (Boscotetro/Mirkwood – in originale) ne “Lo hobbit” in cui beh, per ritrovare la strada non solo bisogna arrampicarsi sugli alberi ma gli incontri non sono proprio consolanti!

Cosa aggiungere oltre? Perdetevi nella nostra bella penisola… Odori, Sapori e bellezze artistiche e Naturali… A portata di tutti e spesso non allontanandosi molto da casa!

Buona estate!

 

 Data di pubblicazione: luglio-agosto 2020
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