Taccuino

L’ironia per confrontarsi con la storia

Valeria Prina

Un titolo volutamente ermetico per parlare di tre mostre che propongono ognuna tre modalità di visione: l’ironia, il confronto con grandi artisti, la Storia che affonda le radici nel passato, ma fa pensare anche al presente. Intanto si è svolto Mia Photo Fair.

 Sempre più coinvolgente: la fotografia sta diventando sempre più presente nella vita quotidiana. Lo fa attraverso le mostre sempre più interessanti esposte nelle città. E lo fa stimolando continuamente la voglia di fotografare in varie modalità, dal selfie sempre più inevitabile al ricordo che può essere di un avvenimento, di uno spettacolo, addirittura di un piatto, a cui gli chef rispondono riponendo la massima attenzione sull’impiattamento.

Qualche caso? Lo scatto fotografico arriva anche a teatro: non in platea, dove, durante lo spettacolo è richiesto di non fotografare, anche se, al momento degli applausi finali, molti scattano delle foto. Sale invece sul palcoscenico. È il caso di Perfetti sconosciuti, versione teatrale, che ha al centro proprio il cellulare, come ricorda chi ha visto lo spettacolo o, precedentemente, il film. Oltre che depositario delle nostre vite il cellulare diventa strumento per catturare ricordi per i sette amici protagonisti, che si vedono impegnati in un selfie guardando l’eclisse.

Arriva in teatro anche con un’altra modalità, che in questo caso coinvolge il pubblico prima o dopo lo spettacolo. All’Arcimboldi, nel caso di due spettacoli particolari, nel foyer erano presenti delle scenografie per farsi riprendere dagli amici in modalità corrispondente allo spettacolo. Un modo per ricordare e per sentirsi ancor più coinvolti.

Intanto, nella nuova location all’Allianz Mico, si è svolto a Milano Mia Photo Fair che ha offerto la possibilità di realizzare l’interesse che circonda la fotografia. Si sono viste anche delle immagini destinate a rimanere nel ricordo. Fondazione Cariparma - Fondo Carlo Bavagnoli ha permesso di vedere una serie di ritratti realizzati da Carlo Bavagnoli, morto a febbraio. Sono ritratti che colgono famosi artisti nel loro ambiente. Le montagne e i ghiacciai sono al centro delle foto realizzate da Vittorio Sella a fine Ottocento su lastre 30x40. Mostrate al Mia Photo Fair dalla Fondazione Sella, hanno permesso un raffronto con i ghiacciai che vediamo ora, risultato della fusione dovuta ai cambiamenti climatici. Completamente diverso, ma sempre di forte impatto, è il nuovo ciclo parigino realizzato da Paolo Ventura, influenzato da uno scritto di Ungaretti del 1918.

Sempre più fotografie, anche se per questo autunno è stato annunciato che non ci sarà il Photofestival, che da molti anni coinvolgeva il pubblico con molti appuntamenti per tutta Milano e anche oltre la città. In attesa della edizione 2025 qui prendiamo in considerazione tre mostre in varie città, che sottolineano l’attenzione a tre aspetti che fanno parte della nostra vita. Sono l’ironia, senza la quale la vita può essere più grigia; il confronto con gli altri che può arricchire chi non vi si sottrae; la Storia che ha caratterizzato il nostro passato, ma nel caso preso in considerazione, sta caratterizzando anche il presente. Perché Robert Capa e Gerda Taro hanno fotografato la guerra civile spagnola. A poco meno di cento anni di distanza le guerre sono ancora soggetto fotografico molto frequentato. Nel caso della foto che pubblichiamo qui nemmeno il modo di raccontare la guerra è molto lontano.

L’ironia di Massimo Baldini a Ravenna. Lampi di ironia e magnifiche incongruenze affiorano nella mostra “Italia Revisited #1. Campionario per immagini” di Massimo Baldini. Il suo è un nuovo modo di vedere il paesaggio italiano. Così il paralume di una lampada ammicca alla cupola del Brunelleschi, il David di Michelangelo sorveglia uno sportello bancomat, un bronzo di Riace garantisce la segnalazione di TripAdvisor, il decoratore di una pizzeria cita Edvard Munch. La mostra è esposta dal 20 aprile al 30 giugno 2024 a Ravenna. È alla Fondazione Sabe per l’arte, lo spazio espositivo nato nel 2021 in via Giovanni Pascoli 31 quale punto di riferimento per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea e dal 2024 aperto alla fotografia.

Il confronto con grandi artisti di Franco Fontana a Modena. Per celebrare i 90 anni di Franco Fontana, fino al 16 giugno 2024 a Modena negli spazi rinnovati della Nuova ala di Palazzo dei Musei (Ex Ospedale Estense) è esposta la mostra “Franco Fontana. Modena dentro”.

Le passioni personali per Piet Mondrian, Mark Rothko, Alberto Burri e altri, nate durante i viaggi nel mondo, sono diventati riferimenti visivi inconsci, riflessi nel suo modo di inquadrare e scattare fotografie, pur rimanendo sempre fedele al proprio stile linguistico sintetico. «La geometria e il colore, il visibile e soprattutto l’invisibile, il tempo e l’attimo – si legge nella presentazione - sono gli elementi con i quali Franco Fontana scompone la realtà e ricompone l’immagine di ciò che già esiste al di là dell’obiettivo della macchina fotografica. In mostra sono presenti, per un confronto iconografico immediato e suggestivo, proprio le opere di alcuni artisti moderni e contemporanei cari a Franco Fontana, tra i quali Mimmo Rotella, Christo, Giuseppe Uncini, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto, Mauro Reggiani, Piero Gilardi».

La Storia di Robert Capa e Gerda Taro a Torino. Da Parigi alla Spagna è l’incontro con la Storia di Robert Capa e Gerda Taro. Per il primo la guerra civile spagnola segna l'inizio di una leggenda. Per Gerda Taro è la fine di tutto: a soli ventisette anni muore in una precipitosa ritirata a Brunete, diventando la prima reporter a cadere sul campo. 120 loro foto sono in mostra fino al 2 giugno 2024 a Torino da Camera. «In mostra – si legge nella presentazione - la loro storia è raccontata anche attraverso i provini della celebre “valigia messicana”, contenente 4.500 negativi scattati in Spagna dai due e da David Seymour, di cui si sono perse le tracce dal 1939 fino alla fine degli anni Novanta. Il suo ritrovamento ha permesso di attribuire correttamente una serie di immagini di cui fino ad allora non era chiaro l’autore o l’autrice».

Foto di apertura in home page: S.M. la Regina Margherita e il seguito sul Lysjoch 4300m. Sullo sfondo Dufourspitze e Punta Gnifetti. 18 agosto 1893. Foto di Vittorio Sella

 

Data di pubblicazione: aprile-giugno 2024
© riproduzione riservata

Cerca su Osservatorio Digitale