Vendite di fotocamere a ottica intercambiabile quadruplicateNon il nuovo crollo delle vendite di fotocamere a ottica fissa, calate di quasi il 22%; non la produzione di fotocamere digitali, arretrata ai livelli del 2007; e nemmeno le consegne di ottiche, che per la prima volta quest'anno hanno superato quota 30 milioni: il dato che balza maggiormente all'occhio analizzando l'andamento del mercato della fotografia digitale nel 2012 e le previsioni per l'anno in corso rilasciate dalla CIPA è sicuramente quello relativo alla percentuale di fotocamere a ottica intercambiabile vendute rispetto al totale: dal 6,66% del 2006, primo anno per il quale disponiamo di dati omogenei, si dovrebbe passare quest'anno al 26,09%, praticamente quadruplicando il valore di questo mercato.

Lo squilibrio che negli ultimi anni ha caratterizzato il mercato della fotografia digitale, con le vendite di corpi macchina e ottiche cresciute costantemente dal 2006 a oggi mentre le consegne di fotocamere a ottica fissa registrano ormai dal 2008 un crollo dopo l'altro, è stata la tendenza predominante anche lo scorso anno e nel 2013 è destinata ad accentuarsi ulteriormente. Anche nel 2012 il mercato della fotografia digitale ha risentito pesantemente degli effetti della crisi economica globale, per esempio per quanto riguarda la produzione industriale. Secondo la CIPA, l'organizzazione che raggruppa i produttori fotografici giapponesi, lo scorso anno infatti sono stati fabbricati 100,4 milioni di fotocamere, un valore che riporta il settore addirittura al 2007, quando le unità prodotte erano state 100,9 milioni. E per la prima volta dal 2007 sono state fabbricate più fotocamere di quante ne siano state vendute, con un'eccedenza di oltre due milioni di pezzi. Un dato interessante da sottolineare è anche il fatto che degli oltre cento milioni di fotocamere prodotte lo scorso anno, oltre un quinto (21 milioni) appartiene alla categorie delle fotocamere a ottica intercambiabile e di queste quasi un quarto (4,2 milioni) rientra nella fascia delle cosiddette CSC (Compact System Camera).

Consegne fotocamere 2006 - 2012

 Ma non è soltanto dal versante industriale che giungono cattive notizie. Come mostra chiaramente il grafico precedente, è dal 2010 che il mercato delle fotocamere digitali è in continua flessione, essendo passato dai 121,5 milioni di allora ai poco più di 98 milioni di quest'anno e con la prospettiva di un ulteriore calo di oltre l'11% quest'anno. Se la previsione di 87 milioni di fotocamere consegnate nel 2013 sarà rispettata, ciò significherebbe una contrazione del mercato di ben il 28,37% in tre anni! A testimonianza della gravità della crisi economica perdurante, la flessione di oltre il 15% delle consegne di fotocamere registrata nel 2012 è stata addirittura superiore al -12,83% post-crisi del 2008. Si tratta sicuramente di dati fortemente negativi, anche se fortunatamente per il settore non mancano le notizie di segno opposto.

Consegne fotocamere a ottica intercambiabile 2006 - 2012

 Le statistiche mostrano infatti che il segmento delle fotocamere a ottica intercambiabile è in costante espansione: nel 2012 la crescita è stata ampiamente superiore al 28% e per quest'anno la CIPA prevede comunque un lusinghiero incremento a due cifre a dispetto della perdurante crisi. Per quanto riguarda questo fiorente segmento è interessante sottolineare il fatto che, per la prima volta, nel 2012 la CIPA ha iniziato a fornire dati separati per le DSLR da un lato e per tutte le altre tipologie di CSC dall'altro: mirrorless, a telemetro, modulari ecc. Ebbene, a livello mondiale nel 2012 le CSC assommavano già all'incirca a un quinto del mercato - poco meno di 4 milioni, pari al 19,63%, contro i 16,2 milioni (80,37%) delle DSLR - e questa tendenza, sulla scia del crescente successo commerciale di questa tipologia di fotocamere, sembra destinata ad accentuarsi quest'anno. Per il 2013 le stime indicano 22,7 milioni di fotocamere a ottica intercambiabile consegnate, delle quali almeno 5 milioni circa dovrebbero essere CSC.

Consegne ottiche 2006 - 2013 

Anche nel 2012 le consegne di ottiche, alimentate dalle vendite di corpi macchina, hanno marciato a ritmi sostenuti e per la prima volta è stata infranta la soglia dei 30 milioni di unità, con una crescita di quasi il 17% rispetto al 2011. Ma non è unicamente con l'ottimo andamento delle vendite di corpi macchina che si può spiegare il boom delle consegne di obiettivi. È ormai chiaro infatti che gli utenti sono sempre più consapevoli delle potenzialità offerte dalle fotocamere a ottica intercambiabile e sono sempre più desiderosi di allargare il loro parco obiettivi, segno questo che testimonia la notevole maturità raggiunta dal mercato. Questa tendenza è ormai consolidata ma il grafico precedente mostra chiaramente come, nonostante tutto, la crisi economica abbia provocato una sensibile frenata della crescita, rallentata dal quasi 35% del 2010 al 16,75% dello scorso anno e destinata, secondo le previsioni CIPA, a ridursi ulteriormente al 12,5% quest'anno. Lo squilibrio esistente nel mercato della fotografia digitale cui accennavamo all'inizio si manifesta però in tutte le sue proporzioni nel segmento delle fotocamere a ottica fissa.

Consegne fotocamere a ottica fissa 2006 - 2013

 A testimoniare questa situazione è sufficiente un solo dato: dal 2010 al 2013 il mercato delle fotocamere compatte è destinato praticamente a dimezzarsi, passando dai 108,6 milioni di unità consegnate appunto nel 2010 ai 64,3 milioni previsti quest'anno dalla CIPA. È chiaro che un simile crollo non è spiegabile soltanto con la crisi economica, tanto più che in linea generale la grande maggioranza delle fotocamere compatte a ottica fissa è caratterizzata da prezzi contenuti e al tempo stesso le vendite di corpi macchina - tipicamente più costosi - sono fortemente aumentate. Le dinamiche di mercato in atto, che vedono da un lato la porzione superiore di questo segmento attaccata con successo da modelli di fotocamere compatte a ottica intercambiabile dalle ottime caratteristiche e dai prezzi concorrenziali, dall'altro la porzione inferiore aggredita da smartphone contraddistinti da capacità fotografiche di qualità sempre più alta, stanno rendendo sempre più difficile per i produttori di fotocamere a ottica fissa riuscire a suscitare l'interesse dei consumatori.

È dunque chiaro, e le dichiarazioni di numerosi esponenti dei principali produttori alle recenti manifestazioni di settore lo dimostrano, che si rende indispensabile perseguire nuove strade di sviluppo migliorando le caratteristiche delle fotocamere compatte a ottica fissa in maniera tale da tornare a renderle appetibili per gli utenti. In attesa che ciò accada la CIPA prevede per il 2013 un ulteriore calo delle consegne nella misura di quasi il 18% rispetto allo scorso anno. Proprio l'andamento in controtendenza che contraddistingue questi due segmenti del mercato, motivo predominante anche nel 2013, ci riconduce alla considerazione citata in apertura del presente articolo, perfettamente esemplificata dal grafico seguente.

Rapporto fotocamere a ottica intercambiabile/fissa 2006 - 2012

 Dal 2010 a al 2013 il mercato delle fotocamere a ottica intercambiabile sembra destinato a quadruplicarsi a scapito delle fotocamere a ottica fissa e il grafico mostra chiaramente che questa tendenza è andata accelerando dal 2006 a oggi. Ora è chiaro che questo trend, se adeguatamente compreso e cavalcato, può costituire un notevole vantaggio economico per quei produttori che hanno nei corpi macchina e nelle ottiche a essi dedicate una parte preponderante del proprio business, poiché vede crescere il segmento di mercato più ricco in valore unitario a detrimento del segmento meno redditizio. Ciò non toglie che nel 2013 il mercato delle compatte dovrebbe rappresentare pur sempre quasi il 74% del totale, con la conseguenza necessità per tutti i produttori di investire fortemente in quegli sviluppi tecnologici in grado di rinverdire l'appeal un po' appannato delle fotocamere a ottica fissa: superiore qualità delle ottiche ai limiti estremi della focale variabile (grandangolo e tele), maggiore capacità di produrre immagini di elevata qualità a valori ISO elevati e in condizioni di luce scarsa, alta velocità di scatto continuo, supporto di caratteristiche avanzate (scatto di immagini 3D, modulo GPS integrato, connettività wi-fi incorporata), solo per citare alcune caratteristiche. Tutto ciò ovviamente mantenendo i prezzi concorrenziali con quelli delle fotocamere a ottica intercambiabile di fascia bassa ed entry-level.

In conclusione

Nel rilasciare le proprie previsioni per il 2012 agli inizi dello scorso anno la CIPA ha dimostrato di non avere apprezzato appieno la dimensione del fenomeno in atto: il mercato delle fotocamere veniva stimato in crescita, sebbene di un modestissimo 1,6%, a 117,3 milioni di unità; le fotocamere a ottica intercambiabile erano date in espansione unitamente alle ottiche, rispettivamente del 16,6% (18,3 milioni) e del 18,8% (30,9 milioni), mentre per il segmento delle fotocamere a ottica fissa era previsto un calo soltanto dello 0,8% a 99 milioni di unità. Come sia andata nella realtà lo abbiamo visto: soltanto 98,1 milioni di fotocamere consegnate (-15% circa), addirittura quasi il 22% in meno di fotocamere a ottica fissa (solo 78 milioni circa di unità vendute), oltre il 28% di fotocamere a ottica intercambiabile consegnate in più (oltre 20 milioni) mentre solo le consegne di obiettivi si sono rivelate in linea con le stime iniziali. Memore di ciò quest'anno la CIPA è stata molto più prudenziale nello stilare le proprie stime, anche se temiamo che per quanto riguarda alcuni aspetti possa non esserlo stata abbastanza. I dati e le previsioni per il periodo 2012-2013 si prestano però a spunti di riflessione non meno interessanti all'esame dal punto di vista della suddivisione per aree geografiche, e proprio questa analisi sarà argomento del prossimo appuntamento con questa rubrica.

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